CACTUS?

BLUE LIPS / COLD HEART

Label:
Costello’s Records

Codice catalogo:
COS 1 0072 – 2

Artista:
Cactus?

Titolo:
Blue Lips / Cold Heart

Durata:
3 min. 48 sec.

Concept:
“Saints smile watching your nice breast swinging” è il verso principale del testo che racconta il voler mettersi in mostra in modo ossessivo, per soddisfare il proprio bisogno di attenzioni tramite gli sguardi altrui. “Blue Lips / Cold Heart” è la metafora del camuffare esteriore che oscura la profondità interiore.

Percepirsi, innanzitutto come un corpo, una faccia, o forse meglio dire una maschera, da pittare, con una dedizione a null’altro riservata, prima di incrociare gli occhi altrui. L’immagine come ossessione, e l’essenza, che fatica a trovare un ruolo, in un gioco insieme solitario e corale, che ci siamo dentro tutti, eppure ognuno fa da sé. “Blue Lips / Cold Heart”, nuovo video dei Cactus?, parla di questo, del narcisismo che diventa ossessione, lo stesso di “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello, con il protagonista Vitangelo Moscarda in guerra con il suo naso, ma lo stesso anche delle dinamiche dei social, dove le raffiche di “filtri bellezza” ci cancellano i difetti e ci bombardano la testa con la versione “migliorata” di noi stessi. Lo diceva anche lo scrittore e poeta Iosif Brodskij, che l’essere umano è creatura estetica, ancor prima che etica, ed è, quindi, dalla notte dei tempi che lottiamo contro la pressione sociale di dover essere all’altezza di determinate aspettative. Il punto è, e ce lo raccontano bene i ragazzi, in questo pezzo che ci porta sul dancefloor di un club, tra camicette bagnate di martini dry e ondeggiamenti calcolati al millimetro, che si può scegliere (davvero, si può) di uscire dal gioco. Sospendere il giudizio degli altri, scoprire la potenza dell’auto consapevolezza, è una strada possibile, e per percorrerla non bisogna nemmeno essere dei mistici, basta solo non poterne più della dittatura dell’apparenza.

Crediti:
Produzione a cura di Cactus?
Registrato presso From Da Cove
Mixaggio e master a cura di Federico Carillo